Alessandra Poz e Marco
Cossettini, i genitori di Mattia Cossettini, morto all'
improvviso il 6 gennaio a 9 anni durante una vacanza in Egitto,
hanno stamani lanciato un appello perché non si ripetano
situazioni analoghe alla tragedia che li ha coinvolti. Nel corso
di una conferenza stampa, hanno fatto da "sprone affinché le
condizioni per i turisti che trascorrono del tempo in Egitto
siano più sicure".
"Crediamo che sarebbe utile predisporre dei protocolli per
gestire le emergenze sanitarie, anche con la collaborazione dei
tour operator e della politica locale. Non sappiamo se il
prolungarsi dei tempi di intervento abbia influito sulla vita di
Mattia, certo è che ci auguriamo che quello che è accaduto a noi
non succeda a nessun'altro", hanno detto. "Per riportare Mattia
in Italia in tempi rapidi è stato fatto un lavoro diplomatico
importante da parte dell'ambasciatore Michele Quaroni, del
console generale Federico Novellino con il fondamentale supporto
locale del console onorario di Hurgada Orazio Gioacchini e del
suo staff - ha commentato Marco Cossettini - Questo ci ha
permesso di riportare presto Mattia in Italia e di scongiurare
la possibilità che venisse effettuata l'autopsia in Egitto".
Se venerdì scorso si è celebrato, nel duomo di Tricesimo, il
funerale di Mattia, alla presenza di migliaia di persone, si
attende l'esito dell'autopsia, che la famiglia comunicherà alla
stampa, nell'arco di alcune settimane. "Siamo stati circondati
da un affetto costante e continuo, per questo motivo vogliamo
ringraziare tutte le persone che ci stanno sostenendo", hanno
concluso i genitori di Mattia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA