"Ragazzi, siate
orgogliosi di quella parte buona di Campobello di Mazara,
rifletta invece chi si è reso complice del boss nella sua
latitanza". Lo ha detto stamani don Luigi Ciotti, presidente di
Libera, agli studenti dell'istituto tecnico per geometri V.
Accardi di Campobello di Mazara (Trapani). Quella di don Ciotti
è la stata la prima visita in paese dopo la cattura del boss
Matteo Messina Denaro avvenuta il 16 gennaio 2023. Proprio a
Campobello di Mazara, in vicolo San Vito, è stato scoperto
l'ultimo covo del latitante, dove ha goduto di protezione da
parte di alcuni cittadini. "Se dopo 170 anni che in Italia
parliamo di mafia ancora continuiamo a farlo, c'è qualcosa che
non torna", ha osservato don Ciotti.
Il presidente di Libera ha spiegato agli studenti le ragioni
dell'istituzione del giorno della memoria e dell'impegno che
quest'anno, il 21 marzo prossimo, si celebrerà proprio a
Trapani. "Tutto è nato da quel caffè che non sono riuscito a
prendere col giudice Giovanni Falcone perché l'hanno ammazzato -
ha raccontano - dopo un anno dalla strage mi sono ritrovato a
una cerimonia commemorativa e seduta vicino a me c'era la mamma
di Antonino Montinaro che in lacrime mi chiese: perché non
dicono mai il nome di mio figlio ma pronunciano solo
genericamente gli uomini della scorta? Da quell'interrogativo è
nato tutto, ecco perché elencare i nomi di tutte le vittime
innocenti di mafia è un esercizio di memoria e di
commemorazione".
Poi l'appello ai giovani: "Diffidate di chi parla di voi ma
non parla con voi. Sappiate distinguere tra i seduttori che vi
vogliono suggestionare, dagli educatori che vi vogliono rendere
persone libere. Io vi auguro tanta solitudine, perché è nella
solitudine che scopriamo il nostro mondo interiore. È nella
solitudine che scopriamo le nostre emozioni, i nostri stati
d'animo. Ma attenzione: non bisogna confondere la solitudine con
l'isolamento. Solitudine è relazione con la vita, isolamento è
fuga dalla vita".
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