Ha iniziato un percorso di
legalità con una associazione antimafia e gli assistenti sociali
e ha scelto di lasciare il suo paese, Campobello di Mazara, per
andare a insegnare a Pantelleria per prendere le distanze da un
contesto in cui non si riconosceva più. Nelle brevi
dichiarazioni spontanee rese al gip Martina Gentile, figlia di
Laura Bonafede, storica amante di Matteo Messina Denaro, precisa
di aver maturato una serie di consapevolezze dopo aver letto chi
realmente fosse il padrino che l'aveva cresciuta come una
figlia. E di aver capito che l'affetto che nutriva per lui era
mal riposto e di essere stata tradita sentimentalmente.
Ad aprire gli occhi alla giovane donna, che è agli arresti
domiciliari con l'accusa di favoreggiamento nei confronti del
capomafia, sarebbero stati gli atti d'accusa avanzati a suo
carico dalla Procura che già nei mesi scorsi aveva chiesto il
suo arresto. Allora il gip negò però la misura per mancanza di
indizi. Seguirono nuove indagini e la decisione del giudice di
disporre per lei, madre di una bimba di 30 mesi, gli arresti
domiciliari.
Nel frattempo mesi fa la Procura per i minorenni aveva
chiesto al Tribunale la sospensione della potestà genitoriale
per la Gentile, nel timore che potesse educare la figlia ai
disvalori mafiosi, e di affidare la piccola a una comunità,
nonostante il marito della donna fosse incensurato e non sia
stato indagato.
Il procedimento era stato rinviato al 30 gennaio, ma dopo
l'arresto della ragazza i pm hanno fatto nuova istanza al
giudice perché decidesse sulla potestà genitoriale con urgenza e
senza sentire l'indagata. Istanza parzialmente respinta dal
Tribunale che ha solo anticipato l'udienza al 22 dicembre, ma
che ha deciso di ascoltare la Gentile.
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