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Sequestro Titti Pinna, al via a Sassari il processo quater

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Sequestro Titti Pinna, al via a Sassari il processo quater

Imputato l'imprenditore edile di Nulvi, Antonio Michele Piredda

SASSARI, 13 maggio 2025, 19:04

Redazione ANSA

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Si è aperto oggi in Corte d'assise a Sassari, il quarto processo per il sequestro dell'allevatore di Bonorva Titti Pinna, rapito nella sua azienda il 19 settembre 2006 e liberatosi dalla sua prigionia il 28 maggio 2007.
    Imputato con l'accusa di aver partecipato alle varie fasi del sequestro, è l'imprenditore edile Antonio Michele Piredda, 58 anni di Nulvi.
    Difeso dall'avvocata Antonella Cuccureddu, era stato testimone dei precedenti processi contro la banda di sequestratori, al termine dei quali sono stati condannati in via definitiva Salvatore Atzas, Giovanni Maria Manca, Antonio Faedda, e i fratelli Giovanni e Francesca Sanna.
    Il pm della Dda di Cagliati, Gilberto Ganassi, accusa Piredda di concorso in sequestro di persona, sostenendo che l'imprenditore di Nulvi avrebbe cooperato con la banda in tutte le fasi del rapimento, e in particolare mettendo a disposizione un furgone Renault Kangoo che utilizzava con i suoi operai per l'attività in vari cantieri. Furgone che sarebbe stato usato dai sequestratori per trasferire l'ostaggio dalla zona dove fu prelevato fino all'ovile di Lochele, e poi all'ovile-prigione di Su Padru.
    L'accusa sostiene anche che Piredda manifestò la sua disponibilità a far pervenire all'avvocato Agostinangelo Marras dei messaggi che provavano l'esistenza in vita di Titti Pinna, in risposta all'appello che la famiglia del rapito pubblicò sul quotidiano l'Unione sarda il 25 gennaio 2007.
    La difesa, davanti alla Corte presieduta dal giudice Giancosimo Mura, a latere Monia Adami, ha sollevato diverse eccezioni, tutte respinte. Il processo riprenderà il 3 giugno con la deposizione in aula di Titti Pinna.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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