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Malamovida e spaccio a Cagliari, 500 identificati e 3 arresti

Malamovida e spaccio a Cagliari, 500 identificati e 3 arresti

Controlli della polizia nel centro cittadino

CAGLIARI, 17 aprile 2025, 18:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Oltre 500 persone identificate, due giovani pusher arrestati e un 56enne finito in manette perché gestiva una centrale per lo spaccio a San Michele. È il bilancio dell'attività di controllo effettuata dalla polizia a Cagliari e nell'hinterland con particolare attenzione alla mala movida e alla microcriminalità che coinvolge minorenni.
    Solo tra sabato e domenica scorsi sono state identificate centinaia di persone. Gli agenti della squadra mobile hanno condotto tre operazioni contro lo spaccio: due stranieri di 31 e 35 anni sono stati trovati in piazza del Carmine mentre spacciavano e sono stati arrestati. Poco dopo seguendo alcuni spacciatori i poliziotti hanno individuato a San Michele una abitazione di un 56enne già noto alle forze dell'ordine trasformata in centrale dello spaccio. L'uomo è stato arrestato.
    Polizia al lavoro anche sul fronte dei fenomeni di bullismo.
    Con riferimento alle potenzialità dell'istituto dell'ammonimento per cyber bullismo, applicabile anche ai minori che abbiano compiuto 14 anni, in alternativa alla presentazione di una querela, la questora di Cagliari  Rosanna Lavezzaro  ha osservato che "l'ammonimento per cyber bullismo è uno strumento assolutamente sotto utilizzato, che, se attuato come la legge lo aveva immaginato, potrebbe prevenire ed evitare che alcune situazioni degenerino. L'ammonimento si attiva su richiesta del minore vittima di cyber bullismo, assistito dai genitori, che chiede al Questore un intervento. Si tratta di uno strumento che deve essere fatto conoscere nelle scuole, anche tramite le figure professionali che si occupano di questo settore e che devono essere presenti in tutti gli istituti scolastici". Poi l'appello "esorto i genitori dei ragazzi, che purtroppo incappano in questo fenomeno, a non mettere la testa sotto la sabbia ma a tirare fuori il problema e darci la possibilità di intervenire quando è ancora possibile farlo". 
   

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