(di Stefano Ambu)
I grandi eventi attirano i
visitatori al di fuori della stagione estiva in Sardegna e Olbia
si conferma capitale isolana del turismo di Capodanno: batte
anche le rivali del nord Sardegna con una crescita del 47%
rispetto alla media invernale di visitatori. Ed è anche la
destinazione che ha raccolto però più ospiti dal mercato extra
regionale.
Castelsardo è seconda per incremento di turisti con +43%,
mentre Alghero si ferma a +28%. I numeri assoluti registrati
premiano nell'ordine Olbia, Alghero e Cagliari. Ma Cagliari ha
registrato una crescita solo del 17% rispetto alla media
invernale.
L'effetto Capodanno negli spostamenti di viaggio in Sardegna
dura, complessivamente, 4 giorni: la frequenza di spesa tra il
30 dicembre e il 5 gennaio è stata del 62% maggiore rispetto
alla media stagionale. Sono i dati rilevati da Eager Analytics*
attraverso l'app turistica Heart of Sardinia nel III report
"Sardegna HoS Trend di Viaggi".
Nel 2024 Alghero è stata la città sarda più visitata. Al
secondo posto Cagliari, al terzo Olbia. Nella top 10 anche
Dorgali (+20%), Arzachena (+19%) e San Teodoro (+18%). Il
maggior incremento rispetto al 2023 si è invece registrato a
Sassari: +95%.
Il rovescio della medaglia è il sovraffollamento. Secondo il
report, Alghero è tra le città, il comune più esposto al
fenomeno con un trend di overcrowding consolidato e in crescita
(93/100 nel 2024), seguita a breve distanza da Olbia con un
indice di rischio dell'81% e Cagliari, molto più moderato, con
una percentuale del 40% di sovraffollamento. Il periodo da
bollino rosso, cioè quello in cui il carico antropico rischia di
superare la capacità del sistema naturale di accoglienza, è
stato quest'anno, in linea con gli anni precedenti,- quello tra
il 12 e il 26 agosto, soprattutto su Olbia e sulle fasce
costiere del nord. Ma è tra i comuni minori che, per la limitata
disponibilità di servizi e strutture e la ristrettezza degli
spazi naturali, si registra un problema di overcrowding
ricorrente, anche se concentrato in poche settimane: Orosei, La
Maddalena, Dorgali e Villasimius sono le uniche in Sardegna a
raggiungere 100% dell'indice di rischio, con fenomeni ripetuti
di saturazione, mentre altre località sfiorano questo risultato,
come Stintino e Muravera, entrambi 99%.
"Questi dati ci suggeriscono che esiste ancora un ampio
margine di miglioramento per provare ad adottare strategie di
deflusso," spiega Carlo Gaspa, ceo di Eager. La "stagione"
mediamente in Sardegna si concentra su 125 giorni, poco più di 4
mesi, con un progressivo aumento di qualche giorno anno su anno.
Anche se il numero assoluto dei visitatori premia le località
balneari, i ritmi più costanti e un'estensione maggiore delle
visite si registrano in destinazioni capaci di offrire attività
turistiche anche in primavera e autunno con Orgosolo e San Vito
in testa: il periodo di concentrazione degli spostamenti
turistici è stato di 158 giorni nel 2024, seguite poi da Dorgali
con 140 giorni e Alghero con 137. Allo stesso modo, l'85% degli
spostamenti turistici in Sardegna si concentra su una superficie
pari al 13% del territorio
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