Il pm della Procura di Sassari, Paolo Piras, ha impugnato la sentenza di non luogo a procedere con cui il gup Giuseppe Grotteria, il 7 febbraio scorso, ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio di quattro dirigenti sanitari accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa per la morte del chirurgo Marco Spissu, 72 anni, ucciso dal Covid il 15 aprile 2020.
Per la scomparsa del chirurgo erano imputati Fiorenzo Delogu, coordinatore dell'unità di crisi dell'area socio sanitaria di Ats - difeso dagli avvocati Silvio Piras e Giovanni Sechi - e tre dirigenti del Policlinico Sassarese: Paolo Argenti, consigliere delegato, Angelo Pietro Melis, direttore sanitario, e Angelo Capriotti, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, assistiti dall'avvocato Agostinangelo Marras. Sono stati tutti prosciolti "perché il fatto non sussiste"; solo Paolo Argenti è stato rinviato a giudizio, ma per i reati di natura contravvenzionale.
Secondo la Procura, Spissu avrebbe contratto il virus al Policlinico Sassarese, dove era rientrato volontariamente al lavoro dopo la pensione per dare una mano nel periodo della pandemia, e dove aveva curato un paziente poi risultato positivo al Covid. Tesi rigettata dal gup che, prosciogliendo gli imputati, ha precisato che il chirurgo potrebbe essere stato contagiato in qualunque altro momento e luogo delle sue attività quotidiane, e non all'interno della clinica privata. Contro questa decisione si è ora appellato il sostituto procuratore.
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