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Crollo università: genitori, diteci quali scuole sono sicure

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Crollo università: genitori, diteci quali scuole sono sicure

Studenti all'attacco, subito un check-up di tutte le strutture

CAGLIARI, 08 novembre 2022, 18:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un check-up delle condizioni degli edifici che ospitano scuole e università sarde. È la richiesta ribadita, a poche settimane dal crollo di un parte dell'edificio di ex geologia a Cagliari, dagli studenti nel dibattito organizzato dalle associazioni "La parola che non muore" e "La voce della scuola", ospitato nella sala del Consiglio comunale di Cagliari. Il dato nazionale dice - come è stato spiegato - che il 58% degli edifici scolastici non ha il certificato di agibilità. Un problema di risorse che devono essere messe a disposizione. Ma, come ha suggerito Andrea De Giorgi dei Cobas, può essere l'Università di Cagliari, con Ingegneria e architettura, a scendere in campo per monitorare la situazione degli edifici scolastici e universitari.

Dai genitori un grido di allarme. Lo ha detto Giuseppe D'Aquila, presidente dell'associazione che rappresenta i consigli di istituto sardi: "Mamme e papà - ha detto - che vogliono iscrivere i figli alle elementari, alle medie o alle superiori non chiedono più solo informazioni sulla qualità della scuola. Ma ci chiedono notizie sulle condizioni degli stabili. La domanda ricorrente è: quella scuola è sicura?".

Il patrimonio di edilizia scolastica non è giovanissimo. Mediamente gli immobili hanno una cinquantina d'anni d'età. "In questi anni - ha detto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu - però l'amministrazione comunale, così come la Città metropolitana di Cagliari, realizzano periodicamente indagini e controlli sulle strutture, alcuni più approfonditi di altri, lavori. E grazie a ciò, dopo aver verificato che alcune scuole avevano perso nel tempo i requisiti di sicurezza, sono state tempestivamente chiuse, o parzialmente chiuse, dirottando l'attività didattica in altre sedi, consentendo agli studenti di non interrompere la loro formazione e alle famiglie di avere un'organizzazione familiare, in linea con quella che avevano precedentemente".

Il dibattito - hanno spiegato Massimo Arcangeli e Diego Palma, responsabili delle associazioni "La parola che non muore" e "La Voce della Scuola" - mira anche all'elaborazione di un documento programmatico. "Un tema che desta ormai una seria preoccupazione in tutto il territorio italiano, quello di un patrimonio edilizio scolastico e universitario messo in sofferenza da anni e anni di tagli di finanziamenti statali". 
   

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