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A 72 anni è il Cristo rosso di Cerignola, 'ho ereditato la fede'

A 72 anni è il Cristo rosso di Cerignola, 'ho ereditato la fede'

Dagli anni '70 rientra da Milano per portare la croce

FOGGIA, 15 aprile 2025, 13:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Scalzo, sorregge a fatica il peso della croce.

E' il Cristo rosso, la figura emblematica dei riti della settimana santa a Cerignola, in provincia di Foggia, che racchiude fede, storia e tradizione.

Cesare ha 72 anni e da quando ne aveva 17 partecipa ai riti della settimana santa portando la croce del Cireneo, simbolo dei peccati degli uomini.
    Una tradizione che la sua famiglia porta avanti dal 1800. Una tradizione che a Cesare è stata trasmessa dal suo papà. "Quando ero bambino e mio padre portava la croce il venerdì santo, mi sistemavano dietro l'altare con delle coperte e riposavo in chiesa - racconta Cesare -. Poi con il passare degli anni ho iniziato ad apprezzare questa tradizione fino a portare la croce dall'età di 17 anni durante la processione del Cristo. Sono quasi 60 anni ininterrottamente".
    Emigrato con la sua famiglia a Milano negli anni 60 quando aveva 7 anni, Cesare ogni anno torna a Cerignola. "Quando lavoravo a Nova Milanese come collaboratore scolastico - ricorda - scendevo in concomitanza con la chiusura delle scuole per la settimana santa. Ora invece ci vengo qualche settimana prima in modo da prendermi cura anche della parrocchia del Purgatorio dove sono riposti i misteri e il Gesù morto. E' una chiesa alla quale sono particolarmente legato perché rappresenta la storia della mia famiglia, dei miei discendenti e la mia stessa storia".
    La processione del Cristo di Cerignola, tra le più antiche e sentite della Puglia, si snoda per le vie cittadine il venerdì santo a partire dalle 21.30 facendo rientro nella chiesa poco prima della mezzanotte. Cesare, con la tunica rossa, una corona di spine sul capo e la croce di legno in spalla, segue il percorso. "È un vero e proprio atto di devozione, unico nel suo genere - dice -. Mentre le famiglie nobili lasciavano ai figli terreni, case, proprietà, a me hanno lasciato la devozione per questa chiesa, per questa tradizione; il senso e l'importanza della preghiera e il ringraziare Cristo per il sacrificio che ha fatto per tutti noi. È una tradizione da tramandare, da fare conoscere alle nuove generazioni per cogliere il senso della storia, della vita. Fino a quando avrò salute e riuscirò a portare la croce lo farò. Poi passerà ad altri familiari, per continuare la storia di generazione in generazione".
   

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