Dopo il record assoluto registrato nel 2023, lo scorso anno sono diminuite le attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese.
Le missioni sul territorio nel
2024 sono state, infatti, 1.437, 92 in meno di quelle del 2023.
Le chiamate gestite dalla sala operativa sono state 1.916, in
flessione rispetto alle 2.181 dell'anno precedente.
È quanto
emerge dai dati del consuntivo di attività relativo.
Nel 2024 le persone soccorse sono state 1.646 (l'anno
precedente 1.793). Le persone recuperate illese sono state 555,
1.017 i feriti e 72 i deceduti.
L'elicottero del servizio regionale è intervenuto nel 68%
delle missioni di soccorso, con una diminuzione rispetto all'80%
del 2022 e al 72% del 2023. Nel 47% dei casi le persone sono
state soccorse soltanto via terra.
Le principali cause di infortunio in montagna sono da
attribuire nel 49% dei casi a cadute, nel 15% a malori. Nel 75%
a infortunarsi sono stati degli uomini, nel 25% donne. Il 94%
delle persone soccorse praticava attività del tempo libero
contro il 4% di residenti in montagna. Il 2% si è infortunato
sul lavoro.
Il calo di richiesta di interventi - spiegano dal Soccorso
Alpino - è dovuto dall'andamento meteorologico, visto che lo
scorso anno è stato il secondo più piovoso, dopo il 1977, in
regione dall'inizio dei rilevamenti Arpa. "Con condizioni
meteorologiche sfavorevoli è meno probabile partire per gite ed
escursioni. Probabilmente è questa la principale spiegazione
della diminuzione di tutti i parametri per misurare l'attività,
dopo i record del 2023, anno caratterizzato da condizioni
siccitose"", affermano dal Soccorso Alpino.
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