"Ci bruciamo subito una carta, entro l'anno apriremo i depositi del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, sarà possibile visitarli, con una zona aperta allo studio e una zona aperta a quella che chiameremo biblioteca di oggetti, dove ci sarà una turnazione di opere normalmente conservate, che saranno esposte al pubblico, quindi fuori sacco rispetto all'esposizione tradizionale del museo" così all'ANSA il direttore Luigi Gallo della Direzione Regionale Musei Marche.
Gli fa eco il direttore del Museo, Diego Voltolini secondo il quale "non è tanto portare fuori le opere del museo, ma far entrare i visitatori nei depositi, che si trovano al di sotto della terrazza vanvitelliana.
Vi sono conservate 190mila opere, sceglierne una è difficile, ma sicuramente daremo molto spazio all'Ancona ellenistica romana che si vede meno e l'idea è di avere il deposito che ci racconta tutto il territorio regionale, quindi il visitatore che viene da altri luoghi delle Marche può trovare narrato anche il proprio comune". Peraltro il museo diretto da Voltolini sta ottenendo risultati record: "Abbiamo fatto il miglior risultato negli ultimi 10 anni" risponde il direttore.
L'idea è quella di offrire un percorso integrato a chi visita la città: "I turisti che ci vengono a trovare non sono pochi, perché il Museo Archeologico Nazionale negli ultimi quattro anni ha visto aumentare quasi del 100% il numero dei visitatori, un numero raddoppiato", spiega Gallo. L'offerta ai turisti va pensata in termini globali, perché abbiamo in questa zona l'Anfiteatro, il Museo Archeologico Nazionale e proprio sotto la Pinacoteca Podesti, che mi è molto a cuore, perché è una delle pinacoteche più importanti sicuramente della regione, con una collezione degna di una valorizzazione nazionale. A Roma è stata vista da duecentomila persone, quindi ha un potere di attrazione enorme - aggiunge Gallo-. Se noi riuscissimo con una progettazione comune, o quantomeno condivisa, a valorizzare tutta questa parte del Guasco come zona della cultura che racconta la storia di Ancona, attraverso l'Anfiteatro, ma la racconta anche con le opere d'arte, con i reperti archeologici, ma comunque come una vera capitale, secondo me sarebbe un grande obiettivo raggiunto, spendibile anche con le crociere che fanno tappa ad Ancona, Oggi ai croceristi ognuno va a proporre qualcosa, la Venere di Frasassi, la corona d'oro picena, il Tiziano, ma in realtà noi dobbiamo chiedere agli organizzatori delle crociere di offrire di venire a vedere Ancona nella sua totalità. Ce la possiamo fare. E anche in vista di questo al Museo Archeologico ci aspettano anni di lavori". Un'anno e mezzo fa l'apertura della sezione romana del museo. "Dopo anni di attesa è stato un grande lavoro che conferma a mio parere la vitalità dei nostri musei - conclude Gallo -, che crescono, cresciamo anche noi con la volontà di rendere accessibile e fruibile il patrimonio immenso di questa città".
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