Nelle Marche le persone in condizioni di indigenza sono l'11%, un punto sopra la media nazionale, mentre secondo dati raccolti presso i centri Caritas della regione, aumentano anche il numero dei senza fissa dimora nelle Marche: +13,6% dal 2019 al 2021. Sono dati Istat emersi durante un convegno che si è svolto ieri a Loreto (Ancona), nell'aula Paolo VI, nell'ambito del convegno "La povertà multidimensionale" organizzato dal Centro Famiglia di San Benedetto del Tronto con il patrocinio dell'Assemblea Legislativa Marche e dell'Ufficio scolastico regionale per le Marche in collaborazione con la Comunità di Capodarco e il Centro di aiuto di Loreto. Presente anche Dino Latini, presidente del Consiglio regionale delle Marche.
Dal Rapporto 2022 della Caritas, "L'anello debole", su povertà ed esclusione sociale in Italia, risulta che "sono aumentate le quote di disagio e fragilità nel Paese, coinvolgendo diversamente persone e famiglie, non sempre provenienti da vissuti di povertà e disagio sociale. Secondo l'Istat nel 2021, sono in condizione di povertà assoluta circa 1,9 milioni di famiglie e 5,6 milioni di individui.
"I poveri non sono più solo gli anziani - ha detto Dott.
Marco D'Aurizio, Caritas regionale -, a loro infatti si aggiungono i giovani, i lavoratori precari o con basso reddito e gli stranieri. La principale povertà è economica, ma poi ci sono problemi abitativi, lavorativi, famigliari che aumentano la forbice di indigenza; ci sono molto bisogni, il problema economico arriva perché dietro ci sono altri fattori, altre fragilità. La questione può essere risolta partendo dall'incontro e dall'ascolto, poiché rappresentano le prime forme di sostegno alla persona".
"C'è bisogno di un lavoro in rete, di un vero patto sociale con interventi coordinati e condivisi - ha sottolineato mons.
Carlo Bresciani, vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto -, tenendo presente la totalità della persona. La Chiesa da sempre si fa carico della povertà educativa, della salute e della carità, non si è mai ritirata nell'astratta attività individuale. La povertà che stiamo vivendo è la risultanza della società materialistica e individualista con cui oggi occorre fare i conti".
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