Mercoledì a Milano, in un convegno a Palazzo Marino sulla violenza famigliare, viene mostrata per la prima volta la foto ricostruita del piccolo Federico Barakat, ucciso dal padre a soli 8 anni, il 25 febbraio 2009, in un consultorio di San Donato Milanese (Milano) durante un incontro protetto. L'immagine del suo volto (a 25 anni), è stata elaborata dai Carabinieri del Ris, come "simbolo di un futuro negato dall''egoismo di un genitore che ha utilizzato il proprio bambino come strumento di vendetta sulla ex compagna - spiegano i militari - Questo gesto pieno di umanità arriva da quei Carabinieri dei quali Federico sin da piccolino anelava indossare l'uniforme quei Carabinieri che lui chiamava i suoi angeli". L'incontro, si terrà presso Sala Alessi di Palazzo Marino come momento di riflessione e dibattito in occasione del 16° anniversario della morte del piccolo Federico.
"Le operatrici dei servizi sociali consideravano il padre di Federico un buon padre, mentre consideravano malevola la madre Antonella Penati che insisteva nel dire che il bimbo fosse in pericolo, che l'ex compagno fosse un violento e un manipolatore - ricorda Cristina Obber, scrittrice e formatrice sulla violenza di genere - Così Federico è morto cercando disperatamente di difendersi da quelle 31 coltellate che gli hanno massacrato il corpo".
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