Prosegue l'emorragia di posti di
lavoro dovuta alla crisi tra i metalmeccanici in Lombardia: a
ottobre sono stati registrati - dati forniti dalla Fiom-Cgil -
442 esuberi nel settore tra operai e impiegati. Un numero che
dall'inizio dell'anno è di meno oltre 3.800 unità. Dati negativi
importanti, ma in diminuzione: l'anno scorso erano stati 805 i
dipendenti in mobilità e 5.208 quelli tagliati da inizio
anno. In particolare questo mese nel distretto di Milano gli
esuberi sono stati 187, 98 a Lecco, 83 a Varese, 26 a Monza e 22
a Bergamo. Salvo che a Milano "si è verificata una contrazione
del ricorso della messa in mobilità, senza che questo si traduca
comunque in un ritorno alle produzioni e ai livelli
occupazionali pre-crisi". "Nemmeno le politiche del Governo,
attraverso jobs act e incentivi alle imprese hanno permesso di
recuperare il numero dei licenziati con nuove assunzioni,
determinando anzi un calo pesante degli occupati", sottolinea
Mirco Rota, segretario generale della Fiom-Cgil Lombardia.
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