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Ucciso con una freccia, Cassazione conferma omicidio volontario

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Ucciso con una freccia, Cassazione conferma omicidio volontario

Corte d'appello di Milano dovrà però ricalcolare la pena

GENOVA, 15 maggio 2025, 16:45

Redazione ANSA

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E' stato un omicidio volontario quello commesso da Evaristo Scalco, il maestro d'ascia che la notte tra l'1 e il 2 novembre 2022 uccise nel centro storico di Genova con una freccia Javier Alfredo Miranda Romero. Lo hanno stabilito i giudici della Cassazione che però hanno rinviato alla corte d'appello di Milano per una nuova qualificazione della pena. Scalco era stato condannato sia in primo che in secondo grado a 23 anni.
    Romero, quella notte, era uscito a festeggiare con un amico la nascita del figlio. I due si sono trovati a un certo punto in un vicolo sotto la finestra di Scalco. L'artigiano si era affacciato e li aveva mal apostrofati ("andate via immigrati di m...") perché a suo dire facevano baccano e avevano orinato contro il muro. I due amici gli avevano risposto, uno di loro gli aveva mostrato il dito medio e allora il maestro d'ascia aveva preso l'arco che teneva in casa, aveva montato la punta più letale che aveva, e aveva colpito Romero. Era poi sceso in strada e aveva provato a estrarre il dardo. Ma "per ben undici minuti dopo aver scoccato la freccia - ha ricordato la pm Arianna Ciavattini in aula in primo grado - l'imputato non ha soccorso la vittima e neppure ha chiamato i soccorsi, al contrario di tanti altri presenti in quei momenti". La vittima era arrivata in condizioni disperate in ospedale dove era poi morto. I difensori di Scalco, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, hanno sempre sostenuto che l'artigiano non volesse uccidere "ma solo spaventare". Sia i giudici di primo grado che quelli di secondo hanno escluso l'aggravante dell'odio razziale ma non quella dei futili motivi. Patricia Zena, la compagna della vittima (assistita dagli avvocati Francesca Palmero e Jari Felice), in udienza aveva ricordato come il compagno fosse riuscito a vedere il figlio solo due volte prima di morire.
   

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