"Il declassamento della Direzione
Territoriale ligure delle Dogane, che include gli uffici di
Genova, Savona e La Spezia, è una decisione senza alcun senso e
lo ha ancora meno se si pensa che è basata sull'applicazione di
un algoritmo. Per questo abbiamo scritto ai parlamentari liguri,
sollecitando un loro intervento e accogliamo con soddisfazione
il fatto che alcuni abbiano già presentato o presenteranno nelle
prossime ore, interrogazioni al Ministro competente".
Lo denuncia in una nota il direttore Generale di Spediporto
Giampaolo Botta.
"A rischio - afferma - c'è, infatti, l'efficienza dei
controlli doganali e si potrebbero creare ripercussioni sulla
rapidità delle operazioni portuali e, di conseguenza, sulla
competitività dei porti liguri. Porti, è bene ricordarlo, che
contribuiscono in modo rilevante alle entrate nazionali con 4
miliardi e 600 milioni di euro tra dazi e Iva". La denuncia
riguarda "la decisione presa dagli organi centrali di Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli, che hanno retrocesso la Direzione
Territoriale ligure dalla prima alla terza fascia in una scala
di sette, mentre gli uffici di Savona e della Spezia sono
passati rispettivamente dalla seconda alla terza fascia e dalla
prima alla seconda".
"Al centro della scelta - dice ancora Spediporto - c'è la
"metodologia Hay", un sistema che valuta l'organizzazione e le
posizioni lavorative sulla base di tre fattori: know-how,
problem solving e responsabilità. In sintesi, è stato un
algoritmo a decidere i destini di queste strutture così
essenziali per il buon funzionamento dell'economia nel nostro
paese". "Un criterio di valutazione inconcepibile e al di fuori
della realtà, come si evince dai documenti consultabili sul sito
del sindacato FLP delle agenzie fiscali - aggiunge il Direttore
Generale Spediporto -. Oltre a quello della Direzione
Territoriale, infatti, ci sono i declassamenti degli uffici di
Savona e La Spezia.
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