C'è anche un prezioso dipinto
attribuibile a Francisco Goya tra i beni per complessivi 5
milioni di euro sequestrati nel corso delle indagini sul
riciclaggio che oggi hanno portato a 7 misure cautelari a Roma.
Il blitz è stato eseguito dal Nucleo speciale polizia valutaria
della Gdf e dalla Squadra mobile di Roma in attuazione di
un'ordinanza del Tribunale di Roma . Si tratta dell'esito di
un'attività d'indagine in materia di riciclaggio condotta su
delega della procura di Roma.
Agli arresti domiciliari sono finiti due consulenti
finanziari: uno di loro avrebbe curato le numerose
trasformazioni societarie strumentali al reimpiego di proventi
illeciti, oltre alla continua ricerca di illecite opportunità di
arricchimento (tra cui anche l'esportazione illegale di opere
d'arte). Ai domiciliari anche un imprenditore e immobiliarista
romano, gestore di una complessa architettura societaria
strumentale ad attività riciclatorie, che avrebbe consentito di
accumulare e occultare negli anni - attraverso l'interposizione
fittizia di prestanome e di schermi societari - un ingente
patrimonio immobiliare.
Obbligo di dimora invece per un imprenditore edile di
origine albanese che avrebbe immesso i capitali illeciti
generati dall'organizzazione nei circuiti dell'economia legale e
per un consulente aziendale, attivo a Roma e nella provincia di
Frosinone, che avrebbe costituito, per l'organizzazione, uno dei
canali di rifornimento del denaro contante.
Stesso provvedimento per un uomo di Roma che avrebbe
agevolato l'accesso (indebito) delle società dell'organizzazione
a linee di credito coperte da garanzia pubblica e per un manager
milanese che avrebbe curato, per conto del sodalizio, gli
aspetti economici, finanziari e gestionali delle società
strumentali alla realizzazione del programma criminoso del
sodalizio.
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