La volontà di Euroclear di
procedere con il sequestro dei 3 miliardi è una svolta
soprattutto per quello che rappresenta, visto che fa decisamente
salire di livello le misure decise dall'Europa contro Mosca a
partire dall'invasione dell'Ucraina nel 2022.
Attualmente i profitti straordinari generati dagli attivi
della banca centrale russa congelati in occidente garantiscono
il prestito all'Ucraina concordato a livello del G7 per 50
miliardi di dollari, pari a circa 45 miliardi di euro. Alcuni
Paesi in Ue hanno ripetutamente chiesto di valutare il sequestro
di tali asset, ma raggiungere un accordo tra i 27 al riguardo è
sempre sembrato difficile se non impossibile. Tra l'altro tra i
Paesi più cauti c'è sempre stato in particolare il Belgio, per
il particolare ruolo svolto di Euroclear, mentre anche Bce ha
espresso grande cautela sulle possibili implicazioni di questa
mossa.
I 3 miliardi che verranno prelevati da Euroclear appartengono
a entità e individui russi colpiti dalle sanzioni Ue per
l'invasione in Ucraina, sottolinea Reuters. Non saranno invece
toccati i 200 miliardi di euro di riserve della banca centrale
russa detenuti in Europa. L'Ue alla fine dello scorso anno,
segnala Reuters, aveva modificato il regime sanzionatorio alla
fine dello scorso anno, per consentire pagamenti agli
investitori occidentali in queste circostanze. Euroclear ha ora
informato alcuni clienti dei prossimi pagamenti in un documento
informativo del primo aprile in cui la società parla di
"autorizzazione dalla nostra autorità competente per scongelare
gli importi di compensazione e renderli disponibili ai nostri
partecipanti".
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