Ha risposto a tutte le domande del
giudice Vinicio Cantarini e ha negato tutte le circostanze
raccontate da Manuela Bianchi, Louis Dassilva, il senegalese di
35 anni assistito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi.
L'interrogatorio, al quale ha assistito anche il pm Daniele
Paci, è durato poco meno di 6 ore e si è svolto nel carcere di
Rimini.
Al momento la lunga indagine sull'omicidio di Pierina
Paganelli, avvenuto il 3 ottobre del 2023, vede due persone
indagate: Dassilva, per omicidio, e la nuora di Pierina, Manuela
Bianchi, legata da una relazione al senegalese, per
favoreggiamento. Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e
dal consulente Davide Barzan, il 4 marzo scorso è stata
interrogata dal pm Paci: nel corso dell'interrogatorio avrebbe
detto di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del
cadavere della suocera in garage. Dassilva le avrebbe quindi
detto di non parlare, che c'era il cadavere di una donna e di
dare l'allarme chiamando per primo il vicino. Bianchi ha detto
di aver capito che l'assassino era Dassilva.
Venerdì scorso si è tenuto invece un incidente probatorio
sulle prove scientifiche che, secondo i legali del senegalese,
scagionano Dassilva tanto che al termine dell'udienza Fabbri e
Guidi ne hanno chiesto la scarcerazione. Il gip quindi ha deciso
di interrogare Dassilva in carcere e al termine di 5 giorni
dovrà decidere se scarcerarlo o meno. Ma il termine non è
perentorio. Sull'interrogatorio della nuora i difensori di
Dassilva hanno presentato osservazioni scritte che rileverebbero
tutte le incongruenze.
Intanto la Procura va avanti "un pezzo alla volta" in un
rebus che si ricompone. Il pm Paci ha chiesto un incidente
probatorio per interrogare nuovamente la Bianchi e
cristallizzare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori del
senegalese si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini
decidere. In quel caso le accuse delle nuora contro Dassilva
diventerebbero atti acquisiti e non più confutabili del
processo.
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