Quattro persone - presidente, vice
presidente e due consiglieri di una società di Modena che
gestisce una sala giochi - sono state condannate a due anni
(pena sospesa) dal Tribunale di Bologna per circonvenzione di
incapace ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni ai danni
di un uomo affetto da disturbo da gioco d'azzardo. Alla vittima,
fa sapere la Procura di Bologna (del caso si è occupata la pm
Gabriella Tavano), è stata riconosciuta una provvisionale
immediatamente esecutiva di 465mila euro, ovvero la cifra persa
dall'uomo all'interno della sala da gioco. La Procura sottolinea
inoltre che si tratta del primo caso di questo tipo in
Emilia-Romagna.
Nella richiesta di rinvio a giudizio la pm aveva ricostruito
come i 4 responsabili/gestori della sala giochi per avere un
profitto, abusando dell'inferiorità psichica della vittima,
affetta da Dga, compromettendone la corretta autonomia
decisionale, l'avevano costretta ad indebitarsi per una somma di
415mila euro.
In una circostanza, inoltre, avrebbero minacciato l'uomo con
frasi del tipo "non puoi non rispondere del tuto debito, devi
assolutamente ridarci i soldi, se sei malato non puoi scaricare
su di noi", tentando poi di bloccarne la fuga a bordo della sua
vettura impedendogli il passaggio con le loro auto per
costringerlo a versare 13mila euro persi al gioco, non riuscendo
nell'intento per la reazione della vittima che era riuscita a
contattare i carabinieri e il suo avvocato.
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