Ha contribuito a dissolvere il confine tra arte alta e arte bassa, rendendo la cultura pop un tema legittimo nell'arte contemporanea. Come un influencer ante litteram, ha ispirato generazioni di artisti, lasciando un'impronta indelebile nelle arti e nella cultura popolare in generale. Le 180 opere che compongono la mostra "Andy Warhol. Beyond Borders", in corso a Gorizia fino al 4 maggio, incarnano la capacità di Andy Warhol nel travalicare i confini del tempo e della cultura. Un segno tangibile nell'anno in cui Nova Gorica e Gorizia celebrano la prima capitale europea della cultura transfrontaliera.
Palazzo Attems Petzenstein fa così boom di visitatori, con oltre 41mila presenze raggiunte prima di Pasqua e nuove file registrate all'ingresso durante le festività. Da fine dicembre a oggi, attraverso le opere del gigante della pop art, a Gorizia si può ripercorrere un'estetica basata sul rapporto vita-arte-morte. E per farlo è sufficiente guardare la superficie dei quadri perché, diceva Warhol, "è lì che sono io. Dietro non c'è niente".
Curata da Gianni Mercurio e promossa dalla Regione Fvg, l'esposizione propone un viaggio che parte dalla formazione dell'artista come illustratore nel campo della pubblicità e della moda, per poi offrire un percorso attraverso musica, moda e società dei consumi. Ci sono le serie iconiche Campbell's Soup, Flowers e Marilyn, insieme a ritratti di personaggi celebri, come Jackie Kennedy, Grace Kelly e persino Mickey Mouse. Con Warhol si trasforma così il concetto di icona, reinterpretato con immagini che non rappresentano la realtà ma hanno un valore puramente simbolico.
In mostra anche riviste degli anni '50, decine di copertine di dischi in vinile, fotografie e due installazioni multimediali: oltre all'evento del 1966 The Exploding Plastic Inevitable con Nico e i Velvet Underground, c'è anche la sala Silver Clouds, popolata da cuscini argentati gonfiati a elio, che fluttuano nell'aria creando un'atmosfera ludica e interattiva, simbolo della genialità visionaria di Warhol. E, ancora, qualche esempio di opera nata durante i coloring party, ovvero le feste con amici in cui si coloravano le litografie, simbolo dell'approccio collettivo che caratterizza l'attività dell'artista.
Un viaggio emozionale in cui il visitatore può rivivere la sperimentazione di un progetto che rende meccanica la pratica artistica. E da lì cambia tutto. In chiusura il senso della rivoluzione, con la serigrafia della Venere botticelliana. Perché, dice Warhol, "non ho mai incontrato una persona che non potessi definire bella".
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