"Io penso che la pizza debba
restare pizza. Probabilmente, da uno chef stellato, ci si
aspetta chissà cosa, ma il ristorante è un'altra storia". Angelo
Carannante, una stella Michelin, da anni alla guida della cucina
del ristorante Caracol di Bacoli, è uno dei tanti chef che si è
confrontato con il mondo della pizza. "In pizzeria - precisa
Carannante mentre prepara la sua "bianca con carciofi, aioli
alla menta, pecorino e pesto napoletano" in una serata al
"Bruscone" di Curti, in provincia di Caserta, in compagnia del
collega Christian Oliviero, chef del DejaVù di Pozzuoli -
bisogna fare la tradizione. La pizza resta, con tutti gli
ingredienti, un piatto popolare. Negli ultimi anni mi è capitato
più volte di essere ai forni, c'è un'evoluzione nel pianeta
pizza, ma alla fine si scelgono sempre prodotti semplici, non
vale la pena stravolgere i concetti o mettere in difficoltà il
pizzaiolo spingendolo a fare cose straordinarie. Basta un tocco
di innovazione, ma mantenendo una radice forte nel popolare". Ad
ospitare Carannante e Oliviero sono stati i fratelli Carmine e
Pietro Vetrella, maestri pizzaioli e padroni di casa del
"Bruscone".
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