Quasi la metà degli italiani si sente esposto ai rischi informatici, con la paura più diffusa del furto di identità digitale per figli e anziani. In occasione del Data Protection Day, la Giornata Europea della Protezione dei Dati Personali che ricorre il 28 gennaio, Europ Assistance Italia ha diffuso i risultati della ricerca "Protezione digitale e cybersecurity", realizzata in collaborazione con Lexis Research. Il 41% degli italiani si sente personalmente esposto ai rischi legati alla cybersicurezza e al furto d'identità e teme soprattutto per i figli (48%) e per i familiari anziani (45%).
In generale, il 38% del campione è preoccupato per i rischi relativi all'uso del web. Il dato supera la media, arrivando al 46%, fra gli intervistati di età compresa fra i 25 e i 34 anni.
Sono dunque i più giovani a temere per i rischi del mondo digitale. Secondo i dati di Europ Assistance Italia, il 54% degli intervistati dichiara di essere preoccupato che i propri figli siano vittima di cyberbullismo, che siano adescati in rete da predatori sessuali (53%) o che subiscano un furto di dati personali (52%). Il 49% ritiene di avere bisogno dell'aiuto di un esperto, mentre il 51% non si sente in grado di tutelarsi da solo. Nel caso di un furto d'identità, il 47% non saprebbe come agire. "Proteggere i dati personali oggi non significa soltanto rispettare le normative ma comprendere quali siano i rischi per i cittadini e per gli ordinamenti democratici che possono derivare dai comportamenti individuali, dalle potenzialità della innovazione tecnologica e dagli utilizzi criminosi a cui siamo esposti" le parole di Gabriele Faggioli, presidente onorario di Clusit L'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica ha ricordato la situazione particolare del settore sanitario, dove gli incidenti informatici sono cresciuti dell'83%, nell'ultima rilevazione relativa al primo semestre del 2024.
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