CORIGLIANO-ROSSANO, 02 MAG - Due uomini sono stati
sottoposti a misura cautelare per atti persecutori, e uno anche
per maltrattamenti in famiglia, dai carabinieri della Stazione
di Corigliano Calabro, inquadrata nel Reparto Territoriale di
Corigliano Rossano, con il coordinamento dalla Procura di
Castrovillari diretta da Alessandro D'Alessio.
Le vicende sono diverse ma accumunate dall'uso della violenza
e della prevaricazione nei confronti di persone fragili. La
prima nasce in un contesto familiare, dove una donna, secondo
l'accusa per anni è stata costretta a subire pesanti
maltrattamenti fisici e psicologici da parte del marito. Da
quanto emerso, la donna non poteva uscire da sola, non poteva
frequentare nessuno e, addirittura, non poteva neanche
affacciarsi dal balcone. Nonostante le restrizioni, le offese e
i pretesti i litigi erano all'ordine del giorno e, talvolta,
avvenivano anche di fronte ai figli minorenni.
La donna, hanno ricostruito i carabinieri, era arrivata a
evitare anche di accompagnare i ragazzi dai medici per evitare
che il marito la potesse accusare di utilizzare quelle
circostanze per evadere dalla propria condizione di sofferenza.
Maltrattamenti che si sono trasformati in atti persecutori
quando la donna ha deciso che non poteva più sopportare le
continue vessazioni. Il marito, non accettando la decisione
della donna di separarsi, avrebbe iniziato a perseguitarla con
messaggi.
A carico dell'uomo il Gip ha emesso il divieto di
avvicinamento alle parti lese con l'applicazione del
braccialetto elettronico.
Per un secondo episodio di atti persecutori è stata invece
emessa una misura cautelare agli arresti domiciliari. In questo
caso a degenerare sono stati dei rapporti di vicinato
caratterizzati da iniziative di carattere violento che hanno
indotto la parte lesa a denunciare.
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