"Sono otto su dieci (il 79 per
cento) i consumatori lucani che dicono no alle etichette
allarmistiche sul vino, giudicando inappropriato apporre scritte
di questo tipo sulle bottiglie di un prodotto che nel corso
degli anni è diventato il simbolo del consumo consapevole".
Lo ha detto, in una nota, la Coldiretti di Basilicata,
citando "un'indagine Coldiretti/Ixe' diffusa in occasione degli
incontri a casa Coldiretti al Vinitaly. In pratica se la grande
maggioranza dei consumatori boccia le etichette allarmistiche
sul vino, c'è anche un 81 per cento che le rifiuta per la birra,
mentre è diverso il caso dei superalcolici, dove la percentuale
di contrari si dimezza fino al 34 per cento". Quest'ultimo dato
rappresenta - secondo l'organizzazione di categoria - "il segno
evidente che il consumo di vino è giustamente percepito come
abitudine che fa parte appieno della 'dieta mediterranea',
grazie alla quale gli italiani hanno conquistato record di
longevità, ben lontani dall'assunzione frenata di alcol, tipica
del Nord Europa".
Secondo Coldiretti, "è necessario che la Commissione Ue metta
definitivamente da parte ogni ipotesi di imposizione di
etichette allarmistiche. Sarebbe d'altro canto paradossale
andare a penalizzare il settore proprio nel momento in cui è
stato presentato un Piano per sostenerlo".
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