TUNISI - La seconda udienza del processo a decine di personalità tunisine accusate di complotto contro lo Stato, in assenza degli imputati detenuti che hanno rifiutato di comparire in videoconferenza, è stata sospesa dai giudici poco dopo essere stata aperta, a causa delle proteste di alcuni avvocati che hanno insistito per il diritto ad un'udienza pubblica e la comparizione fisica dei loro clienti al processo. Lo riportano diversi media locali sottolineando il clima di tensione all'interno e fuori dell'aula.
"La difesa chiede che l'udienza venga rinviata e che gli imputati vengano convocati per essere interrogati dai loro avvocati. Non possiamo presentare istanza in queste condizioni e ci rifiutiamo di testimoniare il falso", ha spiegato uno dei loro avvocati, Abdelaziz Essid all'Afp.
Sei imputati, tra cui l'avvocato Jawhar Ben Mbarek e un ex alto funzionario del partito islamista Ennahdha, Abdelhamid Jelassi, sono in sciopero della fame per chiedere di poter comparire fisicamente alle udienze, ha annunciato la loro difesa.
Il 4 marzo, durante la prima udienza, le autorità giudiziarie avevano deciso che gli imputati in custodia cautelare avrebbero dovuto comparire al processo in videoconferenza. Funzionari del partito, avvocati, personalità del mondo dell'imprenditoria e dei media: una quarantina di persone sono sottoposte a procedimento penale per "cospirazione contro la sicurezza interna ed esterna dello Stato" e "appartenenza a un gruppo terroristico".
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