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ANSAcom - In collaborazione con Amcli
“Se non ci fosse stata la microbiologia a identificare in pochissimo tempo i microrganismi che inducevano la polmonite bilaterale polimicrobica, probabilmente non saremmo qui a vedere Papa Francesco a Santa Marta”. È quanto ha detto a margine del 52mo congresso Amcli Ets - Associazione Microbiologi Clinici Italiani – il presidente Pierangelo Clerici. “Le sfide che noi affrontiamo – ha aggiunto - sono quelle della diagnostica rapida per consentire ai clinici, ma soprattutto ai pazienti, di avere delle cure immediate su tutti i fronti”, ovvero “l'individuazione dei microrganismi batterici, virali, parassitari e fungini. L'abbiamo visto in occasione della recente, purtroppo, malattia di Papa Francesco”. “Come microbiologi clinici - ha ricordato il microbiologo sottolineando la centralità della professione nel Sistema sanitario nazionale - siamo impegnati nella sorveglianza e prevenzione delle emergenze microbiologiche, nella comprensione e limitazione degli spillover, delle infezioni correlate all’Assistenza (Ica), nella difesa dei pazienti fragili, come anziani, neonati e bambini esposti a nuove infezioni respiratorie; nella diagnosi veloce dei rischi infettivologici per i pazienti trapiantati, delle antropozoonosi, delle malattie sessualmente trasmissibili così come del ritorno di rischi legati a malattie che sembravano sconfitte”.
ANSAcom - In collaborazione con Amcli
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