La Prima, la Seconda e la Terza commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presiedute rispettivamente da Daniele Nicchi, Valerio Mancini e Eleonora Pace, si sono riunite in seduta congiunta per continuare le audizioni sul programma per l'alienazione di terreni e fabbricati di proprietà regionale, costituenti aziende agrarie, agli attuali conduttori.
La richiesta di approfondimento - ricorda la Regione - era stata
fatta dal sindaco di San Venanzo, Marsilio Marinelli, che era
intervenuto in una riunione precedente.
Oggi sono stati
ascoltati Emilio Bellucci di Afor, Mauro Marini e Gabriella
Montini di Sviluppumbria, oltre al responsabile della sezione
Demanio e Patrimonio della Regione, Tino Gaggio.
Dalle audizioni - riferisce una nota dell'ente - è emerso che
delle 42 aziende che hanno i requisiti per essere vendute a
trattativa diretta 19 ricadono nel territorio del comune di San
Venanzo, 18 nell'Alta Umbria e cinque nella zona Assisi-Spello.
Le attuali concessioni sono state prorogate al 31 dicembre 2023.
Questo per consentire ad Afor, Sviluppumbria e Regione di
aggiornare la situazione di queste aziende e attivarsi per una
trattativa di vendita diretta con i concessionari. Nell'ottica
della vendita la stima del valore delle attuali concessioni deve
essere fatta sulla superficie iniziale dell'azienda agraria
considerando i terreni coltivati, senza considerare il bosco,
che non può essere venduto tranne casi particolari, e altri
edifici non in uso. Anche così, però, non è detto che si
riescano a vendere tutte le 42 aziende. Anche perché in venti
anni sono state vendute solo 13 aziende agrarie. Inoltre è stato
ricordato che si tratta di un insieme di piccole e medie
aziende, i cui contratti furono stipulati dalle ex comunità
montane, che si trovano in zone svantaggiate con problemi di
spopolamento e in cui le aziende assicurano la manutenzione del
territorio. Il pericolo è che di queste aziende si approprino
altri soggetti che non hanno niente a che fare con il mondo
agricolo.
Al termine della riunione i commissari hanno deciso di chiedere
a Sviluppumbria e Afor un report più dettagliato sulle 42
aziende, per consentire un maggiore approfondimento del
problema. Inoltre è stato stabilito di proseguire le audizioni
coinvolgendo anche l'assessore regionale Paola Agabiti.
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