Milan-Genoa 0-0 a San Siro nel posticipo serale della 16esima giornata di Serie A
LA PARTITA
Il Milan non va oltre lo 0-0 contro il Genoa a San Siro, nel giorno del suo 125esimo compleanno, con le glorie del passato sedute in tribuna. Ed è forte la contestazione del pubblico che accompagna la fine della partita con fischi scrocianti e cori dalla Sud contro la società. "Questa società non ci merita", "Noi non siamo americani" e "Ci avete rotto il c....". La contestazione è durissima. La partita molto modesta. Non era l'epilogo che i tifosi si aspettavano dopo lo sfogo di Paulo Fonseca, dopo un campionato che vede il Milan scivolare inesorabilmente in classifica. Le leggende di un tempo si saranno annoiate, quel passato glorioso celebrato nella festa del prepartita, lontanissimo. La rivoluzione di Fonseca non ha dato frutti. La vittoria non è arrivata, ma si è scoperto un ottimo Jimenez che ha giocato senza timori al posto di Theo Hernandez "in castigo" in tribuna. Il capitano Leao non ha trovato il guizzo vincente e davanti si sono costruite vere occasioni solo con Morata entrato nella ripresa. Ha giocato bene anche Liberali, in una partita tutt'altro che semplice. Ma è tutta la squadra che non gira, fermata anche dalle tante assenze e dalla stanchezza diffusa. Quando il fisico comunica a perdere colpi, ci deve essere lo spirito a spingere ma il Milan sembra scarico e poco efficace.
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Nel primo tempo a fare la differenza, paradossalmente, è Jimenez da Milan Futuro. Non mostra timori, gioca con aggressività offensiva e decisione difensiva. A tutta fascia anche in copertura e non fa rimpiangere il terzino francese. Dai suoi piedi partono le azioni offensive più decisive, anche se il Milan non sfonda. Al 22' Jimenez guadagna una punizione, se ne occupa Reijnders ma la punizione deviata sfiora la traversa. Un minuto più tardi ancora Jimenez crossa benissimo per Chukwueze che da buona posizione calcia fuori misura. Poi tanto possesso ma poche nitide occasioni da gol. Ad inizio ripresa Fonseca è costretto a cambiare Abraham, comunque mai in partita, per una botta. Al suo posto entra Morata che riesce nel recupero lampo. E le due chance più grandi della ripresa lo vedono protagonista. Occasione clamorosa sbagliata alla mezz'ora perché lo spagnolo perde l'attimo di destro e poi di sinistro non inquadra la porta. Al 34', poi, servito da Reijnders prova a botta sicura ma il tiro forte, colpisce la traversa. Il Milan non soffre difensivamente,
Maignan non viene quasi mai chiamato in causa, l'unico vero spavento arriva per uno scellerato retropassaggio di Thiaw. Poi il Genoa resta chiuso in difesa e i rossoneri soffrono terribilmente le partite in cui non trovano spazi. Chukwueze sbaglia tanto e non concretizza mai quando viene cercato da Jimenez. Fonseca lo richiama per Okafor ma il Milan non la sblocca. E i tifosi si spazientiscono fino alla forte contestazione finale. Già nel prepartita durante la festa per i 125 anni Zlatan Ibrahimovic viene fischiato dal pubblico quando viene inquadrato nei maxischermi dello stadio. E' stato campione importante anche lui ma la gestione del suo inedito ruolo di rappresentante della proprietà non convince i tifosi. La società deve essere più presente a Milanello, toccare con mano la situazione complicata che sta vivendo la squadra rossonera, anche se Ibra a Dazn pubblicamente appoggia lo sfogo di Fonseca post Stella Rossa: "Fonseca cerca una reazione, soprattutto dopo una partita così. Quel che ha detto in pubblico lo ha detto anche in privato. Se ero calciatore reagivo, perché se l'allenatore non è contento devi fare di più. Noi siamo d'accordo con lui, la squadra deve fare di più e dobbiamo spingere affinché faccia di più". Ma sono parole tardive, e il tunnel sembra senza fine.
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