Non c'è soltanto Messi, se il Barcellona è tornato quasi invincibile è perché "è una squadra" e lo vuole riaffermare nella finale di domani a Berlino. Luis Enrique rivendica i meriti dei compagni del formidabile argentino ed i suoi personali, preparandosi a raccogliere il guanto di sfida lanciato dalla Juventus. "E' ingiusto parlare solo di Messi mentre si sta per giocare una partita del genere - osserva l'allenatore del Barcellona - lui è fortissimo, ma c'è tutta la squadra". Il ruolo di favorita che tocca di diritto al Barcellona, ma con la Juve che ha ridotto il gap centimetro per centimetro, pesa all'ex allenatore della Roma: "C'è tanta euforia attorno a noi e ne siamo contenti, ma abbiamo preparato questa partita come tutte le altre, con la stessa serietà e la stessa serenità. E non è vero - obietta - che domani ci sarà uno scontro tra due stili di gioco diversi: con la Juve ci accomuna la necessità di avere molto possesso di palla per costruire il gioco". Ad Allegri che gli ha riconosciuto i meriti fin dai tempi della Roma ("Si vedeva già che aveva ottime idee di calcio"), Luis Enrique risponde con un'altrettanto abbondante dose dose di elogi: "Era già un vincente prima, perché ha conquistato titoli da altre parti prima di arrivare a Torino, ma alla Juve ha portato il suo stile". Il tecnico dei blaugrana toglie gli ultimi residui dubbi sulla presenza di Iniesta, rimasto un paio di giorni a riposo per un problema muscolare: "Si è allenato, sta abbastanza bene e sono sicuro che domani dimostrerà di essere in ottima forma". Neymar ha l'entusiasmo di un bambino: "Sogno questa finale da sempre e finalmente è arrivato il grande momento, spero di baciare il trofeo della Champions. E vorrei fare un gol a Buffon: lui - dice il ventitreenne attaccante brasiliano - era già un grande protagonista quando ero piccolo e giocavo alla Playstation: è uno dei più grandi portieri della storia". Onore alla Juve, "una grande squadra, - riconosce Neymar - con giocatori di qualità", ma "noi dobbiamo vincere questo terzo trofeo. Messi, Suarez ed io siamo forti perché siamo uniti dentro e fuori dal campo: la nostra è un'amicizia molto solida". Gerard Piqué non gradisce i confronti con il Barca di Guardiola: "Non mi sono mai piaciuti questi paragoni - dice - non li faccio neppure oggi. L'importante è che siamo tornati a giocare in un modo che funziona, dopo avere balbettato un po' all'inizio della stagione".
Champions League: L.Enrique, non solo Messi c'è squadra
Neymar, "con Leo e Suarez grande amicizia. E sogno gol a Buffon"
