"La commissione antimafia, a partire dal presidente Colosimo, non vuole svolgere la sua funzione pubblica".
"Possiamo parlare di depistaggio istituzionale", "si sta indagando su una sola strage" di mafia, "e invece sono molte di più. Si sta addirittura imboccando verso una relazione finale focalizzata su una sola pista che stravolge la verità dei fatti".
"Lanciamo questo allarme istituzionale". Lo dice il leader del M5s Giuseppe Conte in una conferenza stampa convocata nella sede del Movimento. Una situazione "da segnalare ai presidenti di Camera e Senato" e "senza volerlo tirare per la giacchetta, chiediamo a Mattarella di prestare attenzione".
Conte, insieme ai parlamentari Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato ("i nostri campioni dell'antimafia", li definisce), dopo l'audizione in commissione dell'ex comandante del Ros, Mario Mori, e del suo braccio destro Giuseppe De Donno.
"In commissione vengono compresse o censurate le domande", "assistiamo ad atteggiamenti arroganti e prepotenti - esordisce De Raho -. Avevamo chiesto che non si andasse su una sola strage. E invece è stata concentrata l'attenzione solo sua via d'Amelio, estrapolandola" dal contesto delle "altre stragi".
"Ho detto in passato e lo ripeto oggi che le stragi sono ancora tra noi. E' una storia che ha una grande attualità politica. Non furono solo di mafia e ci sono indicatori inequivocabili", ad esempio "i depistaggi che hanno contrassegnato tutte le indagini fino agli anni 2000" che "non furono messi in atto per coprire i mafiosi ma mandanti e complici", aggiunge Scarpinato. Il quale, facendo riferimento al processo Borsellino Quater e alle sue carte, sintetizza: "L'agenda rossa la presero o i servizi segreti o i carabinieri".
Per capire "l'operazione politica di questa maggioranza di destra - aggiunge -, bisogna capire che tutto questo è sparito dal dibattito. Quale è la missione? Far sparite tutti questi temi importanti dal dibattito, spostando tutta l'attenzione sul versante mafia-appalti", "un'arma di distrazione di massa".
"C'è una contro-narrazione, basata su falsità documentali, per portare sul banco imputati la magistratura", per "gettare fango sui magistrati", punta il dito ancora Scarpinato. E Conte gli fa eco, rimarcando "tutti i segni della strategia della tensione, della matrice neofascista di queste stragi" e chiamando in causa l'atteggiamento di FdI in Antimafia.
"Poi - aggiunge il leader del Movimento - c'è il tema della magistratura, un potere autonomo scomodo che sta dando fastidio a questa classe politica che vuol restare al comando", la "funzione intimidatoria è abbastanza evidente. Sono due linee rosse ma non passeranno", promette.
Conte parla anche del ruolo delle altre opposizioni in Antimafia: "Oggi noi parliamo all' opinione pubblica, ma confidiamo di poter contare anche sulle altre forze di opposizione, perché più siamo a combattere questa battaglia, più forti siamo. Ma i principali compagni di strada sono comitati e familiari delle vittime delle stragi di mafia" che "subiscono l'infamia di questi insabbiamenti".
Colosimo: 'C'è chi vuole comandare fuori dalle norme del Parlamento'
"Non intendo replicare ad accuse false dall'inizio alla fine per dare ulteriore visibilità a chi nei suoi anni da magistrato ha indagato su questi argomenti formulando tesi accusatorie risultate poi infondate e ora vorrebbe dettare legge al di fuori dei regolamenti parlamentari". Così il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, in merito alle accuse di alcuni componenti di M5s, tra cui il leader Conte, che ha parlato di depistaggio istituzionale da parte della Commissione antimafia sulle stragi mafiose.
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