Nel corso di una riunione del
Consiglio di Sicurezza Onu dedicata al funzionamento del
tribunale internazionale per i crimini nell'ex Jugoslavia (Icty)
e in Ruanda, l'ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante
permanente al Palazzo di Vetro, ha evocato la responsabilità
collettiva per continuare a rafforzare i tribunali
internazionali ad hoc.
Il Consiglio di Sicurezza, ha detto Cardi, ha contribuito a
stabilire l'era della responsabilità per i crimini contro
l'umanità e deve coerentemente mantenerne saldi i principi. In
qualità di vice presidente dell'Assemblea degli Stati parte del
Tribunale Penale Internazionale, Cardi ha voluto richiamare i
Paesi alla loro primaria responsabilità, perché sia fatta
giustizia per i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e
il genocidio, in linea con gli standard internazionali.
Inoltre, ha notato come la mancanza di cooperazione degli
Stati sia ancora una ragione di preoccupazione per i lavori di
questi organismi. L'ambasciatore ha quindi esortato il Consiglio
di Sicurezza e l'Onu in generale a far sì che la responsabilità
per i crimini divenga parte della più ampia strategia di
prevenzione dell'organizzazione mondiale. E nel futuro, ha
concluso Cardi, bisognerà continuare questo lavoro con un
impegno collettivo più forte e più ampio.
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