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Viaggio in una scuola di Roma dove, soprattutto ragazze, apprendono la magia per farci tornare bambini
Viaggio in una scuola di Roma dove tanti giovani, soprattutto ragazze, apprendono la magia scenica più antica per sorprendere e farci tornare bambini
Le donne e il Circo, una storia di emancipazione e di sfida. La letteratura circense è ricca di esempi passati e presenti di come l'universo rosa abbia, con il Circo, potuto affermare la propria libertà artistica ed espressiva e, in questo racconto, l'esempio della Scuola romana di Circo ne è una conferma contemporanea: sempre più ragazze vogliono frequentarla, e non è solo un fenomeno capitolino. In questo Magazine raccontiamo l'arte circense 2022, alcuni protagonisti emergenti e le peculiarità della formazione non più legata solo al fascino della sorpresa e dello stupore ma all'esigenza di strutturare una composizione scenica coinvolgendo lo spettatore, grande e piccolo, in un immaginario capace di animare una storia magari da raccontare agli amici una volta lasciato lo 'Chapiteau'.
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Denominata 'Clic', l'opera è una ricostruzione di un carrozzone biblioteca dotata di vita propria che va tra la gente e "diffonde sapere e cultura in modo originale - racconta Catia Fusciardi, direttrice Scuola Romana di Circo - accogliendo i visitatori in un ambiente magico e sospeso nel tempo". Clic è molto di più di una semplice biblioteca itinerante, è una installazione, realizzata a mano dal designer Simone Alessandrini, che trasforma il luogo che la ospita. I custodi della biblioteca e del suo sapere sono gli artisti della compagnia Circus Follies che presentano al pubblico aneddoti e storie sul circo con virtuosismi estemporanei di equilibri, giocolerie e clownerie. La Community Library della Scuola Romana di Circo raccoglie, conserva, valorizza e condivide i più importanti libri e materiali documentari – analogici e digitali – legati alla storia del circo. "È un modello innovativo di biblioteca - spiega sempre Catia - che realizza eventi culturali e promuove la lettura, la pedagogia creativa e lo spettacolo dal vivo; un punto di riferimento e un centro di aggregazione per studenti e professionisti, bambini e ragazzi del quartiere, semplici curiosi'.
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La Scuola Romana di Circo nasce il primo febbraio 2006 dalla necessità di un gruppo di giovani artisti di creare nella propria città uno spazio dedicato allo studio ed alla condivisione delle arti circensi e del teatro di strada. Negli anni sviluppa un progetto pedagogico che unisce la formazione sportiva alla ricerca artistica grazie al contributo di tanti appassionati professionisti e dà vita alla Community Library del Circo. La Scuola Romana di Circo pone la tecnica a servizio del gesto scenico, si caratterizza per l'attenzione verso il movimento acrobatico e la ricerca artistica individuale e autentica. Dal 2006 ad oggi ha formato circa 500 artisti, ogni anno gli allievi dei professionali sono circa 30. Oltre alla formazione professionale la Scuola organizza corsi amatoriali per bambini e per adulti.
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Dalle scuole contemporanee di circo alla scena, il passo non è così facile e scontato. Un esempio emergente è "Il Petit Cabaret 1924" nato nel 2015, uno spettacolo itinerante di arte varia, che si ispira allo scanzonato teatro di varietà dell'inizio del secolo scorso, un periodo - definito dagli stessi circensi - di grande speranza ed emancipazione sociale ed artistica. Gli artisti che si esibiscono durante lo spettacolo sono italiani e di provenienza internazionale e propongono un programma di intrattenimento al ritmo di jazz, charleston e swing. Lo spettacolo è sempre una sorpresa per il pubblico perché viene proposto un vasto repertorio ed è diversa ad ogni montaggio del tendone, in gergo circense lo 'Chapiteau' . "Ognuno degli spettatori - racconta Romeo Matteo Zanaboni Dina, direttore del Petit Cabaret 1924 - è un ospite gradito e viene strappato dalla realtà per essere condotto in un’esperienza coinvolgente ed emozionale. L’opera d’arte non è il prodotto della creazione, ma l’artista stesso".
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I primi risultati di una campagna di immersioni per identificare e quantificare le specie ittiche costiere in 62 siti marini e in particolare lungo le coste della Calabria bagnate sia dal Tirreno che dallo Ionio (foto copertina di Antonio Di Franco per gentile concessione)
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