Il Papa ha scritto al
Nunzio a Mosca, mons. Giovanni D'Aniello, in occasione degli
oltre mille giorni di guerra e in vista della festività del
Natale. "Mi faccio interprete delle decine di migliaia di madri,
padri e figli che piangono i propri cari caduti in guerra o sono
angosciati per quelli dispersi, fatti prigionieri o feriti,
siano essi militari o civili. Il loro grido si eleva a Dio,
invocando pace al posto della guerra, dialogo al posto del
fragore delle armi, solidarietà al posto degli interessi di
parte, perché non si può mai uccidere in nome di Dio", le parole
del Papa rilanciate dall'Osservatore Romano.
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