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Cagliari,quei paragoni con anno scudetto

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Cagliari,quei paragoni con anno scudetto

Due squadre costruite con 'pezzi' lasciati andare dalle big

CAGLIARI, 19 novembre 2019, 09:23

Redazione ANSA

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Roma scavalcata, Atalanta lasciata indietro di due punti. E Cagliari terzo insieme alla Lazio. Rossoblù rivelazione del campionato, ma da oggi si deve pensare di nuovo al campo: la squadra di Maran riprende gli allenamenti in vista della gara di domenica alle 20.45 allo stadio "Via del Mare" di Lecce.
    Dopo i colpi a sorpresa, ora bisogna confermare - anche nelle partite sulla carta più semplici - quello che è stato fatto. Mai così in alto dai tempi di Gigi Riva e dello scudetto. Paragoni difficili. Ma qualcosa la squadra 1969-70 e quella 2019-2020 hanno in comune: sono state costruite con pezzi lasciati andare dalle big italiane. Nella squadra di Scopigno c'erano Mancin, Brugnera e Albertosi arrivati dalla Fiorentina, Domenghini, Poli e Gori prelevati dall'Inter, Zignoli dal Milan e Nenè dalla Juventus. La squadra di Maran sta seguendo quella strada: Simeone dalla Fiorentina, Rog dal Napoli, Pellegrini dalla Juventus. E Nainggolan dall'Inter. Ci sono anche giocatori arrivati da big straniere: Klavan era nel Liverpool, Nandez nel Boca Juniors, Oliva nel Nacional.
    Degli italiani, a parte Pellegrini mandato in Sardegna a maturare prima dalla Roma e poi dalla Juve, sono tutti giocatori che - anche se non lo dicono - hanno voglia di dimostrare qualcosa anche ai vecchi club. Prendiamo Simeone: l'anno scorso 36 presenze, ma molte volte fuori dall'undici titolare. E solo sei gol. Come ha riconosciuto il suo ex allenatore Montella: bravo, ma non c'erano le condizioni per continuare a rimanere a Firenze. Rog? Non proprio al centro delle attenzioni di Sarri e Ancelotti: 15 presenze il primo anno, 28 il secondo, 9 il terzo con prestito a gennaio al Siviglia (dieci partite). Ora al Cagliari per la sua migliore stagione in serie A.
    Nainggolan? Ventinove partite e sei gol con l'Inter. Partito anche in ritiro la scorsa estate, ma lasciato andare: non rientrava nei piani di Conte. Con la Fiorentina ha fatto di tutto: tre assist e un gol magnifico. Ed è diventato il vero condottiero di questo Cagliari dei miracoli.
   

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