BRUXELLES - Il Parlamento europeo ha adottato una relazione sui progressi compiuti dalla Turchia nel percorso di adesione all'Unione europea nel corso del 2023 e del 2024 in cui denuncia "l'incessante deterioramento degli standard democratici" nel Paese, la cui "importanza geopolitica non deve poter compensare l'arretramento democratico del governo".
"I criteri per l'adesione all'Unione europea non sono negoziabili" affermano gli eurodeputati, secondo cui il processo di adesione della Turchia all'Ue "non può riprendere nelle attuali circostanze, nonostante le aspirazioni democratiche e filo-europee di una larga parte della società turca".
Nel testo, adottato con 367 voti favorevoli, 74 contrari e 188 astensioni, si riconosce "l'importanza strategica e geopolitica della Turchia" per cui "è importante mantenere un dialogo costruttivo" ma, avvertono, "l'arretramento democratico e il mancato allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'Ue non favoriscono progressi significativi in tal senso".
In una seconda relazione sulla Serbia, approvata con 419 voti favorevoli, 113 contrari e 88 astenuti, gli eurodeputati sottolineano gli "ostacoli importanti ancora da superare" nonostante alcuni progressi nei negoziati di adesione. In particolare, Belgrado deve migliorare il suo dialogo politico interno, proteggere lo Stato di diritto e attuare riforme anticorruzione e deve inoltre impegnarsi per raggiungere un accordo di normalizzazione con il Kosovo e allinearsi pienamente alla politica estera dell'Ue. Nel testo si chiede inoltre un procedimento giudiziario completo e trasparente e un'indagine ufficiale sul crollo della pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad il 1° novembre 2024, nonché un'indagine imparziale sul presunto utilizzo illegale di tecnologie per il controllo della folla contro i manifestanti.
In una terza relazione sul Kosovo, adottata con 353 voti favorevoli, 145 contrari e 78 astenuti, si riconoscono i "notevoli progressi" nelle sue riforme elettorali, nella resilienza economica e nella tutela dei diritti fondamentali, ma permangono sfide per quanto riguarda le riforme giudiziarie, la libertà dei media, l'efficienza della Pa e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Gli eurodeputati esortano Pristina a rafforzare le proprie capacità di contrastare interferenze straniere e campagne di disinformazione, in particolare da parte di Russia e Cina, di cui è stato bersaglio. Il dialogo Pristina-Belgrado non ha purtroppo prodotto i risultati attesi, osservano infine gli eurodeputati, che chiedono a entrambe le parti di attuare gli accordi di Bruxelles e di Ohrid.
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