"Il consiglio direttivo di Auri
guidato da Sisti (Pd) ha deciso di bloccare il
termovalorizzatore previsto dal Piano regionale dei rifiuti
varato dal centrodestra con il contributo fondamentale della
Lega, adducendo una motivazione tecnica tutta da accertare, ma
che sottende un'evidente volontà politica dichiarata a più
riprese anche in campagna elettorale. Questo è il primo e
pericoloso passo indietro che il campo extra-large della
Presidente Proietti sta facendo compiere all'Umbria a causa di
veti ideologici che causeranno una paralisi amministrativa che
porterà la regione al collasso": lo afferma in una nota il
segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti.
"Smettano con la retorica pseudo ambientalista - prosegue
Marchetti - e dicano chiaramente come credono di riuscire a
chiudere il ciclo dei rifiuti senza ricorrere alla
termovalorizzazione. Intendono forse ampliare ulteriormente le
discariche oppure magari portare i rifiuti fuori dalla nostra
regione? Entrambe decisioni che si ripercuoterebbero
negativamente sulle tasche degli umbri con un significativo
aumento della Tari. In Umbria il campo extra-large non solo si
pone in totale contrasto con le direttive varate dall'Unione
Europea e sostenute anche dagli europarlamentari di sinistra, ma
anche in netta antitesi con le scelte attuate nelle regioni dove
governavano da sempre, come Emilia-Romagna e Toscana. Con la
Lega l'Umbria stava correndo verso il futuro, ora è ostaggio dei
'no' e dello pseudo ambientalismo da salotto della sinistra: il
governo Proietti non è ancora iniziato e già gli umbri
cominciano a pagarne le disastrose conseguenze".
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